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Integrare la pensione ormai è diventata una necessità, quella pubblica infatti non permette più di poter vivere in serenità la fine della vita lavorativa! Ecco qui 8 buoni motivi per cui cominciare da subito ad integrare la propria pensione pubblica!
E’ la finalità stessa della pensione integrativa: integrare la pensione di base, per poter tutelare il proprio tenore di vita una volta ritirati dall’attività lavorativa. Delle risorse aggiuntive che permetteranno al contraente di godersi in serenità la vecchiaia!
Un vantaggio della previdenza integrativa è la flessibilità: è alla portata di tutti, poiché si può accumulare un bel capitale destinando delle piccole somme con costanza. Si possono inoltre modificare le somme investite ed i rendimenti e il capitale si rivalutano. E' quindi possibile aderirvi partendo da qualsiasi somma!
Il regime fiscale della pensione integrativa è agevolato rispetto a tutti gli altri strumenti di investimento. I contributi versati annualmente sono deducibili dal proprio reddito dichiarato ai fini IRPEF (con un tetto massimo di 5.164 € annui). Il risparmio fiscale consiste quindi nell’abbattimento del reddito imponibile. Conseguenza? Minori imposte IRPEF da versare! Inoltre i rendimenti ottenuti con la gestione finanziaria del fondo pensione sono tassati con l’imposta sostitutiva sui redditi con aliquota del 20% anziché quella applicata normalmente al 26%! In fase di erogazione della rendita integrativa, è prevista una tassazione agevolata: viene applicata una ritenuta con aliquota massima del 15% (inferiore rispetto alle aliquote applicate sui redditi: dal 23% al 43%). Dopo il 15° anno di partecipazione, l’aliquota viene ridotta annualmente di 0,30 punti, fino ad arrivare ad un’aliquota pari al 9%. E come ultimo vantaggio, è possibile dedurre anche i versamenti fatti a carico di un familiare. Insomma una marea di vantaggi fiscali!
Il risparmio attuato con la previdenza integrativa è completamente protetto. Infatti, anche in caso di fallimento del gestore, il patrimonio è salvaguardato, poiché le forme pensionistiche integrative costituiscono dei patrimoni autonomi e separati all’interno del patrimonio complessivo. Inoltre essi sono impignorabili ed insequestrabili da parte di creditori.
La forma pensionistica mette a disposizione diversi comparti di gestione in cui versare i propri contributi. Ogni comparto è differenziato per grado di rischio/rendimento a seconda degli strumenti finanziari che lo compongono. La scelta può quindi variare, andando da un comparto più sicuro e con rendimenti più bassi ad uno più rischioso ma con più possibilità di guadagno. A seconda dell’orizzonte temporale cambia il tipo di comparto più adatto. Per i più giovani i comparti azionari rappresentano un’opportunità interessante, andando verso linee più prudenziali all’avvicinarsi del pensionamento. Questa particolarità rende la pensione integrativa altamente personalizzabile!
Il buon funzionamento del sistema dei fondi pensione è vigilata dalla COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione). Essa è un’autorità amministrativa indipendente che tutela la trasparenza del sistema e il rispetto della normativa. Anche se i fondi pensione operano nei mercati finanziari al pari delle altre forme di investimento, la legge detta criteri specifici e limiti prudenziali agli invesitmenti quando hanno finalità pensionistiche.
Il fondo pensione permette di utilizzare le risorse accumulate in caso di necessità. Esse possono infatti essere utilizzate per importanti esigenze, quali:
- Anticipazione: fino al 75% di quanto accumulato per spese sanitarie o acquisto/ristrutturazione della prima casa e fino al 30% per qualsiasi altra esigenza.
- Riscatto: dal 50% al 100% in caso di perdita di lavoro o sopraggiunta di Invalidità Permanente.
Inoltre, a favore degli eredi o beneficiari degli aderenti, in caso di morte c’è la possibilità di riscattare il capitale prima del pensionamento e la possibilità di rendere reversibile la pensione integrativa.
Con l’ultima legge di bilancio, la pensione integrativa si avvale di un nuovo strumento: RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata). Se l’inoccupazione sopraggiunge nei 5 pre-pensionamento (o 10 anni prima in caso di disoccupazione da più di 2) la RITA diventa reddito-ponte tra la fine dell’attività lavorativa e l’accesso alla pensione pubblica, fungendo quindi da Pensione Anticipata.
Cosa stai aspettando quindi? Il tempo è denaro! Contattaci per avere una consulenza gratuita e creare la tua pensione complementare!
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